
Le foglie e le infiorescenze non solo sono buonissime ma vi permettono di non distruggere la pianta. Estrarre la parte sotteranea di una pianta equivale, infatti, a farla morire, e come sapete io amo darvi delle alternative per essere meno impattanti possibile. Attenzione le infiorescenze di tutte le specie di Helianthus (pensate anche al girasole) hanno un odore caratteristico dovuto agli oli essenziali. Alcuni trovano questo odore forte e sgradevole, nessun problema: in cottura si attenua.
Per approfondire le proprietà di foglie e infiorescenze vi ho indicato diversi studi che potete leggere. Come leggerete, oltre ad essere commestibili e buonissimi, da infiorescenze e foglie, sono stati isolati numerosi fitocomplessi, ad esempio l’heliangina che risulta essere un composto bioattivo delle foglie con attività antinfiammatoria che potrebbe prevenire l’aterosclerosi. L’heliangina ha inibito la produzione di NO nelle cellule RAW 264.7 simili a macrofagi indotte da LPS. Heliangin ha soppresso l’espressione di ICAM-1, VCAM-1, E-selectina e MCP-1, nonché la fosforilazione di NF-κB e IκBα, nelle cellule endoteliali vascolari stimolate con TNF-α. Questi risultati hanno spiegato come l’heliangina sopprime l’infiammazione inibendo la produzione eccessiva di NO nei macrofagi e l’espressione dei fattori che portano allo sviluppo dell’aterosclerosi attraverso la via di segnalazione NF-κB nelle cellule endoteliali vascolari. Pertanto, l’heliangina contenuta nelle foglie di topinambur potrebbe funzionare nella prevenzione dell’aterosclerosi associata ad infarti e ictus.
Ancora, sono stati isolati acidi fenolici, inclusi gli acidi clorogenici. In un altro studio potete leggere come è stato determinato il livello dei principali acidi fenolici negli estratti di quattro organi vegetali: tubero, foglia, fiore e stelo. Utilizzando tre condizioni di riscaldamento (20 °C, 60 °C e microonde), il contenuto fenolico totale corretto (TPC) era più alto nelle foglie (4,5-5,7 mg di acido gallico), seguito dai fiori delleinfiorescenze(2,1- 2,9 mg), tubero (0,9-1,4 mg) e il più basso negli estratti di stelo (0,1-0,2 mg). Tra gli acidi fenolici identificati determinati mediante analisi quantitativa HPLC-UV, gli acidi clorogenico e dicaffeoilchinico rappresentavano il 72-82% del TPC corretto negli estratti di foglie e tuberi.
BIBLIOGRAFIA USATA PER IL VIDEO:
Jerusalem artichoke (Helianthus tuberosus L.) as a medicinal plant and its natural products. Barbara Sawicka et al. Cell Mol Biol (Noisy-le-grand). 2020.
Anti-Inflammatory Effects of Heliangin from Jerusalem Artichoke (Helianthus tuberosus) Leaves Might Prevent Atherosclerosis. Papawee Saiki et al. Biomolecules. 2022.
Phenolic Acids in Jerusalem Artichoke (Helianthus tuberosus L.): Plant Organ Dependent Antioxidant Activity and Optimized Extraction from Leaves. Muhammad Mir Showkat et al. Molecules. 2019.
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Identification of Bioactive Phytochemicals in Leaf Protein Concentrate of Jerusalem Artichoke (Helianthus tuberosus L.). László Kaszás et al. Plants (Basel). 2020.
The antioxidant activities of flavonoids in Jerusalem artichoke (Helianthus tuberosus L.) leaves and their quantitative analysis. Ming-Yang Wang et al. Nat Prod Res. 2022 Feb.
Antioxidant activity and cytotoxicity of Jerusalem artichoke tubers and leaves extract on HaCaT and BJ fibroblast cells. Zofia Nizioł-Łukaszewska et al. Lipids Health Dis. 2018.
Analysis of Essential Oil in Jerusalem Artichoke (Helianthus tuberosus L.) Leaves and Tubers by Gas Chromatography-Mass Spectrometry. Zead Helmi et al. Adv Pharm Bull. 2014 Dec.
Nutritional value, bioactivity, and application potential of Jerusalem artichoke (Helianthus tuberosus L.) as a neotype feed resource. Yue Wang, Yiguang Zhao, Fuguang Xue, Xuemei Nan, Hui Wang, Dengke Hua, Jun Liu, Liang Yang, Linshu Jiang, Benhai Xiong
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